sabato 12 luglio 2014

I LUMINARI Eleanor Catton - Hokitika, New Zealand

Nuova Zelanda fine '800 (e già mi fermo e barrisco di emozione UHHH OHHH AHHH), in piena corsa all'oro (no ma dico, voi ce lo sapevate che the gold rush era arrivata fino agli antipodi??? eddai su nun v'enventate cose), 12 uomini si riuniscono nella sala di un hotel per discutere di eventi avvenuti qualche settimana prima, la morte di un uomo, la scomparsa di un altro, il tentato suicidio di una prostituta, ed ognuno ...di loro, narrando la propria storia, aggiunge un tassello al racconto.
da qui, da HOKITIKA per l'esattezza (ma già il nome non è una bellessa??) si diparte la narrazione di questo libercolo lungo quasi 1000 paginelle nonchè vincitore del Booker Prize.
annoi dei premi ce ne pò fregà na ceppa ma sto libro, lo esprimo con ragli, bramiti, chiurli, ciangotti e squittii, secondo me il premio se l'è meritato anzichenò.
ho adorato l'ambientazione: gli alberghi, le tende dei cercatori, le pepite, le fumerie di oppio, il laudano, il fango, la sabbia, la pioggia, le coste impervie e ancora indomite, i fiumi, la vegetazione, gli ignoti animali, il mare.
ho adorato i costumi: mussolina , crinolina, corpetti con le stecche, panciotti, cilindri, pantaloni di fustagno, orologi da taschino, ma tutto ciò non è romantico, dico io???
ho adorato le navi: le navi a vapore, il brigantino (Il brigantino è uno snello veliero, maneggevole e di dimensioni contenute, dotato di due alberi, quello prodiero armato con vele quadre, con una stazza lorda che va dalle 100 alle 300 tonnellate, lo dice wiki ahò!)
e l'astrologia che serve a dividere i capitoli del libro, con le meravigliose mappe e le stelle a testa in giù.
ho adorato la descrizione dei personaggi, tutti, nessuno escluso, cercatori, avventurieri, cinesi, maori, avvocati, commercianti, farmacisti, albergatori etc etc. poi qualcuno mi è rimasto nel corazon, addirittura.
e vabbè, oramai si è capito che me piaciono i romanzi corposi, ma ecco, sto mappazzone neozelandese anche un po' gialloso, se vogliamo, me mi ha fatto sognare.
 
 
 
 
 
 
  
  
 
 
 
 
 
 
 
 

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