No, non è un libro che fa ribaltare dalle risate. E' un romanzo che parla della resilienza e del modo di affrontare la morte. Parla dello sradicamento e anche di come talvolta si riesce a piantare le radici in terreni inaspettati.
"È quel che si fa per sopravvivere. Le persone trovano un luogo dove appoggiare il corpo. Può trattarsi di una finestra, dei resti di una parete in una città devastata dalla guerra, di un albero, di un divano". Poi ci sono incontri e amicizie che in qualche modo salvano. E c'è lo straordinario, divino potere della musica (e chi l'ha sperimentato sa di cosa parlo).
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